Il progetto nato dal talento di tre incredibili musicisti, Rita Bincoletto, Diego Vio e Max Trabucco porta l’ascoltatore a navigare musicalmente tra le coste del Mediterraneo, un viaggio onirico ricco di storie e sonorità magistralmente interpretate da una fusione di talenti che non possono non incantare.

“Il duende non è questione di capacità, ma di autentico stile vivo, di sangue, di antichissima cultura e, al
“JUEGO Y TEORIA DEL DUENDE”, García Lorca
contempo, di creazione in atto.”
Tutto ha un origine, una radice, da cui ogni cosa trae la sua essenza, dalla poesia alla musica, dall’ispirazione alla conoscenza.
Così nasce Duende, “sbocciato” grazie alla prestigiosa etichetta Abeat Records, registrato e mixato presso Artesuono Recording Studios di Cavalicco (UD) da Stefano Amerio.
Dalla brillante idea di tre grandi talenti (Diego Vio alla chitarra, Max Trabucco alle percussioni e Rita Bincoletto come voce solista), il progetto Duende naviga sulle coste di terre lontane, seppur non geograficamente, ma così antiche e apparentemente distanti dalla cultura occidentale. I tre viaggiatori però, come i compagni di Odisseo, seguono l’istinto e riscoprono tradizioni, avventurandosi tra le onde sonore di questo antico mare che ha ancora tanto da narrare, da suonare e cantare. Raccolgono, uniscono e rielaborano seguendo il flusso che ha legato per secoli popoli così diversi tra loro. Tornano a vibrare quindi, attraverso l’uso di strumenti acustici, sinceri e genuini, melodie arabeggianti e canti antichi.

Ecco che il viaggio sonoro e sensoriale inizia, dalla Spagna e dalle sue contaminazioni così profonde, attraversando le isole della Magna Grecia, fino alle porte di una città incantata e meta di scambi e ispirazioni secolari tra oriente e occidente.
Ma il duende non è solo questo. E’ molto di più. Deriva dalla cultura flamenca, come descritto dal noto poeta Garcìa Lorca. E’ un sentire profondo e quasi inquieto che mira a creare una relazione tra gli opposti mondi dentro di noi, tra l’essere esteriore e interiore, come in una guerra di emozioni, un legame misterioso tra l’oscurità dell’ inconscio e la luce della coscienza, permettendo un elevato stato di emozione che si concretizza nell’atto artistico.
Abbiamo avuto piacere di ascoltarli in un contesto esclusivo e incantevole, perfetto per immergere il pubblico in un’atmosfera irripetibile, accompagnati dalla voce narrante di Savino Liuzzi.
Ecco un breve estratto del concerto. Li potete trovare al seguente link

Rita Bincoletto si appassiona alla musica presto approciandosi a diversi mondi musicali e esperienze artistiche che la portano a sperimentare diverse sfumature della voce. Si laurea in canto lirico presso il Conservatorio B. Marcello di Venezia nel 2014 e successivamente consegue il Diploma Accademico di II livello in Jazz con 110 e lode. Nel 2012 una significativa collaborazione la vede cantare nel coro diretto da Ennio Morricone, cimentandosi nella sua musica e seguendolo nella tournée italiana. Si avvicina anche alla musica contemporanea accompagnando a voce nuda delle performance di ballerini nella città di Venezia per il progetto Moving in The City organizzato da Biennale Arte e Danza di Venezia. Dal 2012 al 2018 prende parte come voce solista al coro veneziano di 200 voci Big Vocal Orchestra e il coro Vocal Skyline, interpretando brani gospel e pop. Dal 2013 collabora con la compagnia Teatro dei Pazzi dove l’alternanza tra letteratura e musica la porta a cantare in molti reading letterari e concerti poetici e biografici (alcuni spettacoli: Le donne di Dante, Revoluciòn!, Hemingway tra la laguna veneta e Cuba, Amy Winehouse la sostanza di Amy, Edith Piaf amore e lacrime). Prende parte al gruppo di musicisti e artisti “Isola Atelier” in cui le performance sono basate sull’improvvisazione libera tra le varie arti: teatro, musica, arti visive e video. A seguito del Diploma accademico di II livello in Jazz sotto la guida dell’insegnante cantante e chitarrista Francesca Bertazzo, approfondisce sempre di più questo linguaggio cimentandosi nell’improvvisazione in solo voce e con altri strumenti in diverse combo. In formazione di big band partecipa a molti concerti come voce solista, collaborando anche con artisti come Fabrizio Bosso, Mauro Ottolini, Alex Sipiagin, Saverio Tasca, Ettore Martin, Gianluca Carollo. Con Big band Steffani e Abbey Town Orchestra si cimenta nell’interpretazione di voce solista per l’esecuzione di Sacred Concert, suite composta da Duke Ellington per coro, big band e voce solista. Nel 2019 si classifica tra i cinque finalisti del concorso nazionale Chicco Bettinardi nuovi talenti del jazz italiano. Prende parte nel 2020 al progetto di sensibilizzazione alla violenza minorile ‘Fogli di Carta’ presentato alla Mostra del Cinema di Venezia e vincitrice del premio Miglior Soggetto al Festival Internazionale del Film Corto Tulipani di Seta Nera. Canta in diverse combo da piccole formazioni a big band proponendo repertorio di strandards jazz e musica contaminata, in veste di interprete ma anche come compositrice di testi e musiche. Partecipa a diversi progetti discografici: ‘Duende’ con Diego Vio, Max Trabucco, Anais Drago ( Abeat Records, 2022), ‘ E penso a te’ con Oirquintet ( Abeat Records, 2018) registrati dall’ingegnere del suono Al Schmitt (19 Grammy Awards), presso lo studio francese La Fabrique, ‘ Revoluciòn!’ di Giovanni Giusto ( Bianco & Nero, 2016), ‘ Racconti di una notte’ musiche originali di Max Trabucco ( Abeat Records, 2016), ‘ Tytire’ musiche originali di Francesco Rossi (iM Classic, 2015) e ‘ Oltremente’ nel 2010 repertorio di jazz standards.
Diego Vio inizia i suoi studi all’età di undici anni diplomandosi in chitarra classica presso il Conservatorio Benedetto Marcello di Venezia con il massimo dei voti. In seguito allo studio della musica classica prende parte ad importanti collaborazioni in diverse produzioni nell’orchestra del Gran teatro la Fenice di Venezia. Si cimenta in opere tradizionali come Barbiere di Siviglia di G. Rossini presso il Teatro la Fenice e in tournée ad Abu Dhabi nel 2011, La vedova allegra di F. Lehár nel 2018, Concerto di Capodanno in mondovisione nel 2020; ma anche in opere contemporanee: Signor Goldoni di Luca Mosca in prima mondiale nel 2007, Von Heute auf morgen A. Schönberg nel 2008, Inferno di Luis Andriessen in prima italiana nel 2009 e Il Killer di Parole di Claudio Ambrosini con testo di D. Pennac nel 2010 usando chitarre diverse e approfondendo diverse tecniche sonore. Nel 2005 collabora con la Biennale di Venezia suonando con l’orchestra sinfonica La Fenice per un omaggio alla musica americana del ‘900 diretto dal M° Rundel, già direttore dell’orchestra nel disco Yellow Shark di Frank Zappa. Nel 2008 sempre con la Biennale di Venezia Musica esegue l’opera Turbulence della compositrice Mirjam Tally per chitarra elettrica e orchestra sinfonica in prima mondiale. Si appassiona anche ad altri linguaggi come il jazz, la musica brasiliana e le musiche etniche, accostando a questi il concetto della libertà d’improvvisazione, creando così uno stile ricco di contaminazioni e influenze che sperimenta in varie formazioni. Si approccia anche alla composizione di brani originali, che esegue in diverse occasioni: in “solo recital” nella rassegna Art Night Venezia presso Fondazione Levi di Cà Giustignan nel 2011, nella rassegna Musica a Palazzo presso Palazzo da Mula di Murano nel 2008; ma anche in formazioni più ampie come il gruppo “Diego Vio Orkestra” con il progetto Blue Flame con cui si esibisce presso il Teatro Astra di San Donà nel 2017 con brani originali. Dal 2005 al 2014 si è occupato della produzione di spettacoli con l’attore Savino Liuzzi in rivisitazioni di testi classici e moderni per i quali compone ed esegue le musiche in una serie di appuntamenti presso Il Palazzo delle Prigioni di Venezia. Collabora con la compagnia Teatro dei Pazzi, accompagnando testi poetici e biografici (Hemingway tra la laguna veneta e Cuba, La sostanza di Amy, Le donne di Picasso, Tutte le anime di Janis). E’ co-fondatore del progetto “Isola Atelier”, scrive performance con attori, pittori, art desiner e registi con lo scopo di creare una fusione di diverse discipline per esaltare un concetto più libero e completo di Arte, eseguendo musiche originali in diversi spettacoli come Oltre la Frontiera presso il teatro Groggia di Venezia nel 2014.


Max Trabucco consegue a pieni voti il diploma accademico di I livello in “Batteria e Percussioni Jazz” presso il conservatorio “C. Pollini” di Padova, e successivamente di II livello in “Batteria Jazz” presso il conservatorio “A. Steffani” di Castelfranco Veneto. Poco dopo si diploma sotto la guida del M° Roberto Gatto presso la CEMM di Milano. Nel 2014 Flavio Caprera, giornalista e critico musicale inserisce la sua biografia all’interno del libro “Dizionario del Jazz Italiano” edito da U.E. Feltrinelli. Nel 2016 viene selezionato da Veneto Jazz come “Giovane talento del jazz Italiano”. Nel 2017 Amedeo Furfaro dedica una pagina del suo libro “Il giro del jazz in (altri) 80 dischi” (CJC) alla presentazione del disco “Racconti di una notte” – la sua prima pubblicazione da leader – inserendolo tra gli ottanta dischi più significativi degli ultimi dieci anni. Negli anni ottiene numerosi riconoscimenti: I° Classificato al Concorso Nazionale “Tomorrow’s Jazz” – 2020; I° Classificato al concorso Nazionale “Chicco Bettinardi” – 2017; I° Classificato al concorso Nazionale “Blow in to the Nightfly” – 2012; I° Classificato al concorso Nazionale “Giovani Musicisti” – 2010; gli viene riconosciuta una targa di merito durante la serata organizzata dal circolo del jazz di Verona dedicata a “Luciano Zorzella” elogiando “la sua visione musicale, l’eleganza nell’esecuzione ricca di dinamiche, per colori e suggestioni”. Nel 2019 si aggiudica il bando Nazionale “Vette e dopo” partecipando ad una residenza artistica presso la Casa del Jazz di Roma. Nell’anno seguente vince il bando Nazionale dal titolo “Orchestra aperta, la conduzione chironomica” partecipando ad una seconda residenza artistica alla Casa del Jazz, esibendosi presso la sala studio dell’auditorium “Parco Della Musica”. Nel 2020 prende parte al lungometraggio “Pansodia”, ideato dall’università degli studi di Padova, ed al docufilm “Una Striscia Di Terra Feconda”, proiettato presso l’auditorium Parco della Musica di Roma. Nell’anno successivo entra a far parte dell’Orchestra Nazionale Jazz Giovani Talenti, diretta dal M° Paolo Damiani suonando nei più prestigiosi festival italiani ed esteri. Ha collaborato con numerosi musicisti di fama internazionale quali: Liliano Mille, Klaus Gesing, Francois Corneloup, Paolo Damiani, Daniele Roccato, Daniele di Bonaventura, Tullio de Piscopo, Zoran Majstorovic, Lanfranco Malaguti, Nicola Fazzini, Alessandro Fedrigo, Michele Polga, Al Schmitt, Steve Genewick, e molti altri. Oltre ad aver preso parte a numerose pubblicazioni discografiche, ha anche pubblicato svariati metodi didattici dedicati allo studio della batteria.
Fotografie: Margherita Majer
Video: Giovanna Brevali